18 maggio 2010

Tortina di fragole con "crema pasticcera" di Cascina Rosa


Finalmente cominciano a vedersi le fragole...quelle vere, non le "zucche" che si trovano in giro già a Febbraio! Nel mio orto sono ancora verdi, ma con il freddo dei giorni scorsi è comprensibile...percui non vedo l'ora di riprovare questa tortina semplicissima con le mie fragoline.
E' una ricetta molto sana e macrobiotica, percui è ottima se siete in un periodo di disintossicazione tipicamente primaverile ma avete voglia di un dolcetto da forno. E' completamente senza zucchero, ma davvero il gusto dolce non manca.

La ricetta è dello chef dell'ordine dell'universo, un'associazione macrobiotica di Milano che organizza spesso cene a Casina Rosa, dove partecipa anche il Dott. Berrino con interessantissimi interventi.
Vi copio la ricetta pari pari, ma se siete incuriositi visitate il sito per intero perchè ci sono molte iniziative interessanti come la prossima, a cui io parteciperò sicuramente:

Cascina Rosa aperta, Domenica 5 Giugno 2010 dalle 9.30 alle 17

Sul sito L'ordine dell'universo trovate tutte le indicazioni!

..e ora veniamo alle note dolci:

PER LA BASE
3 tazze di fiocchi d’avena
1½ di farina integrale
3 cucchiai di olio di mais
Un pizzico di sale marino
2 tazze di succo di mela

Mescolate assieme prima gli ingredienti asciutti, poi aggiungete l’olio e stemperate con le mani. Aggiungete il succo di mela ed amalgamate bene il composto e stendetelo in una teglia da forno precedentemente oliata. Cuocete in forno per 30 minuti circa a 180°.

Se pensate di farcirla con della frutta cotta o del purè di zucca cuocetela per 10-15 minuti da sola, farcitela e rimettetela in forno per altri 25-30 minuti.

INTANTO PULITE LE FRAGOLE E TAGLIATELE A META’
CREMA PASTICCERA
3 mele sbucciate e tagliate a fette
½ tazza di uvette o di albicocche secche
2 tazze di acqua
2 tazze di succo di mela
Un pizzico di sale marino
3 cucchiaini di crema di mandorla bianca
Agar agar (per le quantità leggere le istruzioni sulla confezione)

Mettere gli ingredienti in una casseruola e una volta portato a bollore far cuocere per una decina di minuti.
Lasciar raffreddare fino a che il composto non risulterà indurito. A questo punto mettere il tutto in un frullatore e frullare fino ad ottenere una crema.



ASSEMBLAGGIO
Versare la crema sulla torta, sistemare le fragole sopra la crema e volendo si possono lucidare le fragole con un po’ di succo di mela e kuzu .

6 maggio 2010

Involtini di primavera alla menta


No no, non hanno niente a che fare con gli involtini primavera che si mangiano al ristorante cinese!!
Preparo spesso involtini di questo genere usando sia il cavolo cinese che la verza, vengono sempre buonissimi, sarà che mi piacciono anche da vedere e mi invogliano!
Anche se non sembra, siamo in primavera inoltrata e in giardino la menta sta avendo il sopravvento, percui ogni tanto la utilizzo nelle preparazioni, è molto fresca e mi piace! Se proprio vogliamo esagerare, quando ho addentato uno di questi involtini mi sono venuti in mente i culurgiones, quei buoni ravioli sardi (non vegan ovviamente) con patate, menta e formaggio. Sarà stata la menta e la consistenza morbida del ripieno, ma li ho proprio graditi!
Poi penso anche che siano una buona alternativa per far mangiare ai bambini verdure, riso e fagioli in un modo un pò più divertente!

Per 4 persone (12 involtini)
12 foglie di cavolo cinese
200 gr fagioli lessi o ceci lessi
100 gr riso integrale cotto (io l'avevo avanzato)
1 cucchiaio di fiocchi d'avena
4 foglie di menta fresca
1 cucchiaio di tamari
1 cucchiaio di olio e.v.o.
pangrattato

Preparazione:
sbollentate in acqua salata le foglie di cavolo, per 1-2 minuti al massimo. Mettete poi in frullatore il riso, i fagioli, la menta tagliuzzata finemente, il tamari. Frullate, poi assaggiate e regolate di sale. Aggiungete anche i fiocchi d'avena che aiuteranno l'impasto a restare più sodo. Frullate per un altro mezzo minuto.
Scolate le foglie di cavolo e disponeteli su fogli di carta assorbente per togliere l'acqua in eccesso. Ponete un cucchiaio di ripieno sulla parte bianca della foglia (la costa) e arrotolate. Disponete gli involtini un una teglia unta con olio e.v.o. e cospargeteli di pangrattato e un filo di olio.
Metteteli in forno a 180° per una ventina di minuti poi se preferite lasciateli anche qualche minuto sotto il grill.
Buon appetito!

1 maggio 2010

IL SEITAN fatto in casa

E’ giunto il momento di condividere il rito del seitan casalingo! Dopo tre anni di vita, il blog è abbastanza maturo per ospitarlo!
Avete capito bene, più che una ricetta è un vero e proprio rito, un po’ come quello del tè per i giapponesi! Ci sono diverse fasi e tempistiche da rispettare, ma una volta capito il meccanismo il gioco è fatto!
Direte voi…perché mettere sotto sopra la cucina per fare il seitan, quando lo vendono bello e impacchettato al naturasì?! Bè vediamo….il seitan casalingo è..

- mooooolto piu economico
- molto ma molto più buono e saporito
- è personalizzabile perché durante la preparazione potete aggiungerci tutte le erbe e spezie che volete
- dà una soddisfazione indescrivibile
- è l’equivalente di una seduta in palestra per rafforzare le braccia…a costo zero!

Come vedete di motivi ce n’è!!
Se devo essere totalmente sincera, io non amo moltissimo il seitan. Non lo compro mai perché non sento il bisogno di un “sostituto” della carne e se proprio devo variare, preferisto tofu e tempeh perché derivati da legumi, mentre il seitan è glutine di frumento e si sa…non è da consumare molto spesso! Ci sta comunque benissimo per preparare sughi e ragù, secondi piatti per occasioni particolari (come non apprezzare il seitan “tonnato” e gli spiedini?! Slurp!!).
I seitan di buona qualità in giro si trovano, ma io spesso mi imbatto in vere e proprie suole di scarpa percui, ogni tanto mi compro la mia bella farina Manitoba e parto….poi il seitan lo congelo e quando mi serve è lì pronto!

Ma cominciamo….la ricetta che io uso è quella della Sana Gola, che ho imparato al corso di Laboratorio in casa. La farina da utilizzare, come dicevo, è la Manitoba. E’ una farina americana tipo “0” molto ricca di glutine. Se volete utilizzare un’altra farina non succede nulla di strano, solo che vi renderà molto meno, perché come abbiamo detto…il seitan è glutine, e se nella farina c’è poco glutine otterrete poco seitan…semplice no?!

FASE 1: IMPASTO
Per avere una buona dose di seitan, da mangiare una volta e congelare per altre due/tre volte, utilizzate 2 Kg di farina e 1,2 Lt di acqua. Il che significa ovviamente, 600 ml ogni chilo di farina. Io sono arrivata a fare una decina di Kg alla volta ma la montagna di impasto potrebbe avere la meglio sulla vostra forza di volontà percui, 2 Kg per iniziare andranno benissimo!!!



Impastate quindi la farina e l’acqua. Dovrete ottenere un impasto come quello della pizza, liscio e che non si attacchi alle mani. Ve lo dico, all’inizio si attaccherà. All’inizio sembrerà un vero disastro ma non demordete. Continuate a lavorare con energia, per almeno 15 minuti. Date il tempo alla farina di incorporare l’acqua e vedrete che poi…..otterrete questo:



Trascorsi i 15 minuti, riponete l’impasto in una grande ciotola e copritelo di acqua fredda. Lasciatelo riposare così per un’oretta. Può stare anche di piu, anche tutta la notte…ma non meno di un’ora.



FASE 2: LAVAGGIO
Trascorsa anche l’ora, INIZIA IL DIVERTIMENTO!!! Andate al lavandino e lavate l’impasto. E che vuol dire “lavare l’impasto”?!?!?!? Semplice, lasciate l’impasto nella ciotola e continuate a lavorarlo mentre l’acqua gli scorre sopra, a filo.
Per questo passaggio ci sono diverse teorie: alcuni dicono di fare lavaggi una volta con acqua calda e una volta con acqua fredda e in effetti è l’ideale. Altri dicono che viene bene anche usando sempre acqua fredda e anche questo è vero, io ho provato e il seitan è venuto benissimo comunque. Percui vedete un po’ voi, fate le vostre prove.
Il lavaggio farà in modo che tutto l’amido contenuto nella farina lascerà l’impasto e piano piano rimarrà solo il glutine. L’acqua del lavaggio all’inizio sarà bianca come latte, poi man mano diventerà sempre piu limpida (non pensiate sia una passeggiata, servono almeno 30 minuti di lavaggio!). Quando l’acqua sarà limpida potrete fermarvi e passare alla fase di cottura.



FASE 3: COTTURA

Preparate un pentolone di acqua salata e portatelo ad ebollizione. Create delle palle con il seitan (oppure dategli la forma di un salsicciotto, come preferite) e tuffatele in acqua. Lasciate sobbollire per 30 minuti e nel frattempo preparate un’altra pentola con il brodo che darà sapore al nostro seitan. Utilizzate pentole piuttosto ampie, perché durante la cottura il seitan aumenta molto di volume!
Qui c’è la parte creativa, il brodo è a vostro piacimento. A me piace farlo con tamari, alloro, rosmarino e bacche di ginepro e verdurine ma potete utilizzare ciò che preferite, anche lo zenzero ci sta benissimo. In linea generale consiglio di utilizzare sempre dello shoyu o del tamari che contribuiscono a dare un colore bruno al seitan. Dopo i primi 30 minuti di cottura in acqua trasferite quindi il vostro seitan nel brodo bollente e fate andare altri 30 minuti circa. Se qualcosa è andato storto e il vostro seitan non sta insieme, potete avvolgerlo in un panno bianco, ben stretto, e farlo bollire così. Vedrete che si sistemerà!!
Terminata questa cottura di un’ora totale (o anche di più) , il seitan sarà pronto per essere consumato! Tagliatelo a fette e fate delle scaloppine, a cubetti per dello spezzatino, tritatelo per farne del ragù!





Conservazione:
se non volete congelarlo, il seitan cotto si mantiene benissimo in frigo per una settimana, immerso nel liquido di cottura e chiuso ermeticamente. Un contenitore tipo “tapper” va benissimo. Altrimenti potete strizzarlo bene e congelarlo per usi futuri. Congelato dura anche dei mesi!

Per consigli su come cucinare il seitan, trovate qualche ricetta anche qui sul mio blog --> SEITAN
Incredibile, sono riuscita ad arrivare al termine di questo lunghiiiiissimo post! Non vedo più l’inizio…spero di avervi catturati!